Francesca Rondinella, figlia d’arte, debutta a dieci anni con il padre Luciano come da tradizione di una famiglia presente da anni nel mondo dello spettacolo napoletano già dal 1800, prosegue con successo la carriera nella musica napoletana, dal classico al contemporaneo, le sue esibizioni sono state apprezzate in ambiti nazionali ed internazionali ottenendo ottimi consensi e riscontri di pubblico e critica del settore. Recentemente a Pechino con il concerto “Naples:The Singing Earth”.
Giosi Cincotti, compositore, arrangiatore, pianista, tastierista, fisarmonicista, laureato con il massimo dei voti in Musica Jazz, al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli collabora con musicisti ed artisti del panorama nazionale ed estero, ha dato vita a numerosi progetti tra cui la rielaborazione ed arrangiamenti in chiave etno-jazz dei classici napoletani. Ha arrangiato e coprodotto dei brani per la colonna sonora dell’ultimo film di John Turturro “Gigolò per caso”.
Un duo particolarmente elegante e creativo quello tra la figlia d’arte, “cantattrice” con una carriera nella musica napoletana dal classico al contemporaneo e il polistrumentista, compositore e arrangiatore. Entrambi apprezzati in ambiti nazionali e internazionali, si incontrano nel 2012 con il concerto Amour Amer, approdando ad originali progetti artistici come l’apprezzato concerto T’angheria, poesia cantata e canzone di poesia, struggente, ironica, passionale, quasi surreale. O ancora il Recital Medithéà, la via della parola che porta al canto e il concerto ”Tu ca nun chiagne” basato sulla tradizione classica napoletana scelto dal Comune di Furore per la serata conclusiva del “Marmeeting 2015”campionato internazionale di tuffi a grandi altezze trasmesso dalla RAI.
T’angheria è la via della poesia che porta al canto, una fusione tra canzoni e versi, delle “chansons-valise” che si fondono in cerca di un nuovo significato, forte di musicalità. Uno spazio creativo in cui la voce traccia un recinto emotivo fatto di immagini, suoni, parole. Poesia cantata e canzone di poesia unite nel trasmettere – reificati – linguaggi di epoche e luoghi diversi, che finiscono per appartenersi nell’alchimia della scena. Un divenire struggente, ironico, passionale, surreale che alterna brani del repertorio napoletano ad ambiti musicali differenti, tracce di memoria sensibile e di affinità elettive. La voce si fa ponte. Niente confini, latitudini, spazi temporali: una bambina dall’anima nuda.
Ci vogliono passione, grinta, maestria per elaborare prodotti buoni artistici; tutte queste doti non mancano a Francesca Rondinella, artista coraggiosa e tenace da sempre e al maestro Giosi Cincotti, musicista di lungo corso dotato di una sensibilità e creatività musicale notevole. "T'angheria" un acuto gioco di parole che unisce il tango alle angherie della vita, della poesia, dell'amore accompagnati da arrangiamenti ed elaborazioni musicali perfetti. Cantare i brani in lingua originale consente agli spettattori di essere trascinati dalle differenti sfumature della voce tra le note che si sposano in maniera sublime con "Historia de un amor", un momento davvero poetico, "Isteria" di Gaber, "Paloma Negra", "Tammurriata americana"… si ha ancora il tempo di apprezzare "Canzone appassiunata" e poi si chiude con l'immensa "Tutto è fernuto" di Enzo Moscato. Bravi Rondinella e Cincotti eleganti e passionali artisti della nostra terra.
Lo spettacolo è ideato ed eseguito in duo: da un lato la voce di Francesca Rondinella, erede per famiglia e talento di un pezzo dello spettacolo partenopeo, mentre al piano e alla fisarmonica, il talento musicale di Giosi Cincotti che dello spettacolo ha curato anche gli arrangiamenti. Con generosità e maestria Francesca, restituisce al pubblico la tradizione di famiglia, incrociando i ricordi all’arte, la canzone alla macchietta, per farne poesia. Il duo di successo mette in campo, oltre al talento, una importante storia familiare che si intreccia alla loro arte, alla musica, alle parole, al racconto e si fa spettacolo unico nel suo genere.
Un viaggio nella canzone tra Napoli e il Sudamerica, il jazz e il blues per un percorso suggestivo senza confini territoriali e temporali, con l’anima tanghera, alterna brani noti ad altri da scoprire provando a far assumere alle canzoni un significato più ampio.
Atmosfere calde, struggenti, ironiche e passionali di una Napoli sonora, tra melodie classiche, blues, gitane, folk e di tradizione rivisitata. E’ il viaggio nel suono e nella passione partenopea, da Boccaccio a Pino Daniele, con un originale e rivisitato repertorio musicale proposto dal piano e fisarmonica di Giosi Cincotti con le interpretazioni da “cantattrice” di Francesca Rondinella.
Francesca Rondinella, dopo aver salutato il pubblico ha dato il via al magico percorso musicale con riferimenti storici citati e arricchiti di volta in volta da ulteriori racconti con la musica di Giosi Cincotti ha eseguito con grande trasporto da “Era de Maggio” la nota canzone musicata da Costa a “Canzone appassiunata” che ha interpretato con passione viscerale col raffinato accompagnamento di Giosi Cincotti alla fisarmonica. E’ stato un momento magico perché il duo, affiatato e legato da un collaudato sodalizio di anni, ha sprigionato una contagiosa sinergia ricca di emozioni. L’eclettico artista ha spiegato come sia possibile a livello armonico spaziare in diversi stili e creare incastri di melodie e ritmi con risultati interessanti, come avviene con la canzone “O’ nnamurato mio” di Raffaele Viviani a cui, nella seconda parte, è stato dato un sorprendente taglio decisamente blues. “Tammurriata americana” ha portato una contagiosa vivacità ed il pubblico è stato coinvolto nel ritmo con le mani, mentre in modo seducente Francesca cantava trasmettendo molta sensualità, una grintosa “Simm’e Napule paisà” cantata e suonata in modo particolare, con un ritmo cadenzato, raffinato, a tratti jazz e con parti quasi recitate, il ricordo di Sergio Bruni e Salvatore Palomba attraverso “Amaro è ‘o bbene” in un bell’arrangiamento che ha dato un taglio jazz fuso con i ritmi del tango, periodi più recenti con Raiz e gli Almamegretta con “Respiro” suonato con maestria alla fisarmonica conducendo Francesca Rondinella in accenni di danza carica di sensualità.
L’interessante viaggio nella napoletanità canora, si è concluso con il medley di canzoni di Pino Daniele che ha fatto da anello di congiunzione tra classico e moderno. Il susseguirsi di assaggi dei quattro brani selezionati tra cui Cammina cammina, Chi tene ‘o mare, Maggio se ne va, ha emozionato fortemente il pubblico che ha applaudito con grande soddisfazione gli artisti.
Il Recital Medithéà, la via della parola che porta al canto.
Un progetto privo di confini, latitudini e spazi temporali in un repertorio che si apre ad ambiti musicali differenti, in scena per la prima volta a maggio 2014 nel Teatro dell’antica Villa del Pausilypon per la rassegna Suggestioni all’Imbrunire e presente in varie rassegne estive.