Cantante e attore, nato a Napoli, debutta nel 1972.
Nel 1979 entra nella compagnia di Roberto De Simone, e inizia uno studio sulla vocalità che gli permetterà di cantare la musica sacra e quella di tradizione, le arie antiche e la musica contemporanea.
In seguito, partecipa alla maggior parte dei lavori del Maestro, da quelli teatrali-musicali:
La Gatta Cenerentola, L’opera Buffa del Giovedì Santo, Il Canto de li Cunti, Il Drago, Dedicato a Maria, Le 99 disgrazie di Pulcinella, L’Opera dei Centosedici etc., a quelli operistici: Piedigrotta, Crispino e la Comare, Requiem per Pasolini, Stabat Mater, Carmina Vivianea, Cantata per Masaniello, Le Cantatrici Villane.
Nel 1980 è tra i fondatori del gruppo Media Aetas, e partecipa a moltissimi festival internazionali in Italia e all’estero (Germania, Francia, Spagna, Israele, Russia, Iraq, U.S.A., Brasile, Algeria, Messico, Argentina).
Dal 1991 collabora con Antonello Paliotti, musicista e compositore con il quale ha realizzato i recital: S’io fosse, DediCanto, Amate Cantate, Coppola Rossa e Le Forme Incantate, presentati, con grande successo, in Italia e all’estero.
Negli anni successivi partecipa alla rassegna di musica contemporanea Performance intorno a Warhol, è la voce nel disco Condannati a vagare sui mari del Colin Muset Ensemble, è solista e voce recitante nel concerto Lauda Intorno allo Stabat, solista nel concerto Vox Animae con Mariano Rigillo e i Solisti del Teatro San Carlo di Napoli.
Nel 1997 inizia ufficialmente la collaborazione con la Nuova Compagnia di Canto Popolare (Sanremo ’98, Malelingue Tour N.C.C.P. & 99 Posse, Li Saracini adorano lu Sole) e da quella data collabora fattivamente alla intensa attività concertistica che il gruppo svolge in Italia e nel mondo.
Nel 1999 in collaborazione con l'associazione Misenvm da vita alla rassegna musicale Aperture, musica nei luoghi negati appuntamento annuale di cui è direttore artistico.
Nel 2000/01/02 è ancora al fianco di Mariano Rigillo nel Concerto Spettacolo Simme Zingare di Raffaele Viviani. Protagonista nel Concerto Il Musicista Segreto nel bicentenario della morte di Domenico Cimarosa.
Nel 2003 è tra i protagonisti dell’evento I Maledetti del 900 con, tra gli altri, S. Rubini, A. Haber, Tito Schipa jr, Monica Scattini, ed è l’autore del progetto sulle musiche dell’emigrazione italiana: Maremigrante.
Nell'aprile del 2004, presenta il nuovo recital Le Forme Incantate all'inaugurazione delle manifestazioni di "Maggio dei Monumenti" e a dicembre, dello stesso anno, il concerto Racconti e Musiche per i Giorni di Natale.
Nel Maggio 2005 pubblica il CD I Cottrau a Napoli che in seguito diventa un evento live, presentato nel mese di settembre 2005 al Museo di Capodimonte.
Nell'aprile del 2006 è l'autore del progetto Madri dolorose, veglia in musica e parole per le ore della passione, per soli, orchestra e voce recitante. In maggio 2006 è protagonista del concerto Nei Mari della Luna, sogni di musica nell'800 e... oltre.
Nell’estate dello stesso anno porta le sue Forme Incantate in luoghi prestigiosi in Italia e all’estero e collabora alla realizzazione di uno spettacolo in omaggio al Quartetto Cetra intitolato A la manière de... il Quartetto Cetra. Nel dicembre 2006 riconferma con grande successo l’ormai consolidato evento Racconti e Musiche per i Giorni di Natalegiunto alla sua quarta edizione.
L’inizio del 2007 è molto fortunato un bellissimo concerto nello splendido teatrino settecentesco dell’ambasciata d’Italia in Francia de I Cottrau a Napoli su commissione di Eutelsat.
Nell’aprile 2007 due concerti in altrettanti luoghi emblematici, la Basilìca di S. Maria alla Sanità e il Chiostro di S. Maria La Nova, del concerto della settimana Santa Madri Dolorose.
A maggio il grande evento in occasione del quarantennale della morte di Totò Concerto per un Principe.
Il 2008 inizia con la partecipazione alla produzione del Comunale di Bologna della Beggar's Opera con la regia di Lucio Dalla che è rappresentata anche nei teatri di Modena e Reggio Emilia. A maggio l'applauditissimo concerto M'aggio Incantato, al Museo di Capodimonte. Nel mese di ottobre tiene il suo Concerto Per Capri a conclusione della Mostra "Krupp e la Cultura Tedesca" a Capri.
2009: esce nei primi giorni dell'anno il nuovo CD Ninna Nanna Senza Nome, a febbraio e marzo è tra i protagonisti dell'Opera Buffa La Locandiera di Pietro Auletta (1738) una coproduzione tra il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino e il Teatro Carlo Gesualdo per la regia di Bruno Garofalo e la direzione di Carmelo Columbro. A maggio 2009 l'Evento Gemito di Mare e di Amori un concerto dedicato allo scultore napoletano Vincenzo Gemito in occasione della mostra che il Ministero dei Beni Culturali e il Polo Museale Napoletano ha allestito al Museo Pignatelli di Napoli.
A Maggio 2010, per Raitrade, esce l'album Concerto per un Principe chiamato Totò.
A dicembre 2011, produzione diMusicainMusica, Racconti e Musiche per i Giorni di Natale, è il nuovo album.
Nel 2012 pubblica l'album "Amate Cantate Napoletane" per la storica casa discografica napoletana Phonotype Records, intanto nasce l'idea di tradurre in napoletano, e musicarli, alcuni sonetti di Shakespeare.
Sono del 2013 e 2014 i concerti "Sulo", un ritorno agli inizi carriera, un programma di canzoni napoletane raramente eseguite per solo voce e chitarra, e "Ll'urdemo 'Nnammurato" canzoni di Napoli dimenticate, eseguite in quartetto, e lo spettacolo di teatro/danza "La Cattedrale nel Vento" scritto e diretto dalla coreografa e danzatrice tedesca Yvonne Pouget andato in scena a Monaco di Baviera a novembre 2014.
E' in questi anni che il lavoro intorno a Shakespeare prende corpo, vengono scelti diciassette dei 154 sonetti del Bardo, tradotti nella lingua napoletana e musicati. Inizia la lavorazione dell'album, e tra arrangiamenti, registrazioni, missaggi, mastering e tutto ciò che comporta un lavoro del genere arriva la fine del 2014.
Nel 2015 Neapolitan Shakespeare viene pubblicato su etichetta Europhone Records.
Location: Teatri, Basiliche, Chiese, Luoghi all’aperto. Pubblico seduto
Un esperimento innovativo, la cui laboriosa attuazione ha visto la luce, dopo due anni e mezzo di gestazione. Napoli incontra la Londra della "golden age" all'insegna della musica e dell'amore, lo stesso che Shakespeare ha saputo cantare nei suoi sonetti, mettendo a nudo i segreti e le pieghe dell'animo in maniera sorprendente. Il risultato è attualissimo e parla ai cuori in maniera trasversale allo spazio ed al tempo. Parla con la lingua dei padri, in questo caso, con la lingua napoletana, quella antica e quella di oggi, stuggente, tagliente, irriverente.
Gianni Lamagna, trasfonde in questo progetto anni di esperienza professionale ed umana e fa incontrare la musica del '700 con la tradizione popolare, il country, la musica irlandese, i Beatles, la tradizione bandistica, l’amore per i compositori brasiliani... Ne nasce un sapiente impasto di tradizioni culturali ed atmosfere dall'impatto fortemente suggestivo.
Il concerto, è un omaggio doveroso che Gianni Lamagna e Liliana De Curtis dedicano all’artista più popolare di tutto il ‘900. Per far rivivere la sua arte, la sua maschera, la sua marionetta che, se venisse lasciata per troppo tempo con i fili allentati, potrebbe perdere allegria e vitalità ed essere come tutti gli uomini, infelici, quando non hanno più niente da dire.
Una festa in musica che celebra un artista unico al mondo, un concerto che vede la fusione di molti generi musicali e le espressioni stilistiche delle epoche e dei momenti del suo percorso artistico, dall’avanspettacolo al teatro di tradizione, dal varietà alla commedia musicale, fino al cinema di impegno con Lattuada e Pasolini. Le sue canzoni, quelle degli amici; Viviani, De Filippo, Taranto, E.A. Mario e le dediche personali di Gianni Lamagna.
Voluto e realizzato da Gianni Lamagna, torna a rispondere alla nostra particolare necessità di ritrovarci a scoprire valori di una tradizione molto spesso dimenticata, che insiste in una direzione del tutto opposta a quella attuale. Un ricchissimo patrimonio, musicale e letterario, legato ad un autentico culto della parola in parte ancora vivo nell’entroterra campano, espressione di una cultura dell’oralità che filtra attraverso la speranza di sopravvivere al tempo. Da questo orizzonte sono desunti i racconti e alcune delle musiche, che attengono al repertorio tradizionale, mentre per le altre si è ricorsi ai prestiti, agli sviluppi, agli omaggi che a esso hanno reso molte composizioni di autori napoletani quali S. Di Giacomo, R. De Simone, A. Paliotti, A. Gill, E. De Leva, lo stesso Lamagna e molti altri. Racconti e Musiche per i Giorni di Natale è un progetto per la difesa e la conservazione di un patrimonio già disgregato e privato dei suoi simboli religiosi e sociali, quelli di una comunità che purtroppo non si riconosce più perché travolta dalla globalizzazione e dallo scellerato “mercato”. Un gruppo compatto, un’idea di ricerca che resiste al tempo e prova a presentarsi alle nuove generazioni affinché difendano e diffondano le parole e i suoni della propria storia.
Del penar d’amore…
È questo “Ll’urdemo ‘nnammurato”, il concerto di Gianni Lamagna dedicato alla canzone napoletana “dimenticata”, quella poco, o mai, cantata, anche se scritta da autori come Di Giacomo, Bovio, Viviani, Murolo, Valente, Lama, Canetti, Tagliaferri.
Una lunga, struggente, serenata dal Cuore di Napoli.
La ricerca di repertori poco eseguiti, il sentire quel pulsare, ancora vivo, di tutte le parole e le musiche composte nei secoli scorsi, unite a liriche e melodie dell’oggi, formano la cifra stilistica del concerto. Partendo dal titolo di una bellissima canzone scritta nel 1933 da Beniamino Canetti e musicata da Nicola Valente, portata alla ribalta dalla voce più popolare ed espressiva di Napoli, Gilda Mignonette, il concerto si nutre del sangue vivo di passioni e sentimenti, cantando la bellezza delle musiche e la forza della lingua napoletana. Ecco, il “cantare la lingua” in tutte le sue armonie, Gianni Lamagna, nel segno di un’antica tradizione canora napoletana, che da sempre sostiene e rispetta, con la certezza di non essere ll’urdemo ‘nnammurato, porge l’ennesima grande dedica d’amore alla città, alla sua musica, ai suoi autori.